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Vogliamo aprire una sede negli Emirati Arabi perché proprio in questo Paese c’è un’enorme sensibilità ambientale
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Emanuele Montalbano
CEO Montalbano Recycling
Vogliamo aprire una sede negli Emirati Arabi perché proprio in questo Paese c’è un’enorme sensibilità ambientale
Raccogliere, triturare e rivendere. Ciò che prima era rifiuto – complicato da gestire e stoccare – viene trasformato in un tesoro (un vero tesoro: in oro, argento, platino e palladio).
Fondata nel 2002, in soli quattordici anni di vita, la Montalbano Recycling, specializzata in tecnologie per il trattamento e riciclo di materiali di scarto, non solo sta accumulando record su record, ma si sta anche inserendo prepotentemente in un business (quello del riciclo e del riuso), tutto da inventare e costruire.
Partendo, forse, dalla consapevolezza che le materie prime che utilizziamo non sono infinite e che il loro costo lievita giorno dopo giorno, la piccola azienda siciliana ha trasformato un problema della società globale in una risorsa immensa. Emanuele Montalbano, giovane imprenditore della provincia palermitana, spiega così, con quattro numeri, il successo della propria azienda: «Nel 2015 il nostro fatturato era di due milioni e mezzo di euro. Quest’anno immaginiamo di chiudere sopra ai cinque milioni. Nel 2015 esportavamo circa l’80% dei nostri prodotti, nel 2016 dovremmo spedire all’estero oltre il 92% dei nostri macchinari».
Montalbano del famoso commissario partorito dalla penna di Andrea Camilleri, oltre al nome, sembra avere anche la testardaggine tutta siciliana: per fare, intraprendere e crescere. Nonostante tutto. Un bell’esempio di rinnovato dinamismo imprenditoriale siciliano, che trova riscontro anche nell’attività di SACE dell’ultimo anno: il solo ufficio di Palermo ha seguito oltre settecento imprese che intendono guardare all’estero per i propri prodotti e le proprie idee di business.
La Montalbano Recycling è stata una delle prime aziende a ottenere i fondi (400mila euro) messi a disposizione dal “Programma 2i per l’Impresa” di Cassa depositi e prestiti, SACE e Fei (Gruppo Banca Europea degli Investimenti)*. Questo programma – istituito attingendo alle risorse stanziate dal Piano Juncker per le Pmi – serve proprio per supportare l’internazionalizzazione e l’innovazione delle imprese (le 2i, appunto, che rappresentano i punti di forza da sostenere).
In sostanza, la linea di credito garantita da SACE ed emessa dal Gruppo bancario Iccrea BancaImpresa e la Banca Don RizzoCredito Cooperativo della Sicilia Occidentale consentirà alla Montalbano di sostenere le spese per il rinnovo dei macchinari e l’aggiornamento degli impianti: innovazioni funzionali all’espansione della società in Europa, Stati Uniti, Messico e Paesi del Golfo.
Oggi la società siciliana è presente in ben dodici Paesi, ma guarda già oltre. «Vogliamo aprire una sede negli Emirati Arabi», spiega Montalbano, «perché proprio in questo Paese c’è un’enorme sensibilità ambientale. Entro il 2020 il Piano nazionale di sviluppo lanciato dal sultanato di Abu Dhabi (Vision 2020, ndr) prevede di investire in progetti e piani di sostenibilità ambientale la bellezza di 200 miliardi di dollari».
La sede degli Emirati sarà utile anche come trampolino verso tutti gli altri Paesi del Golfo, come il Qatar, dove la Montalbano Recycling è già coinvolta nella realizzazione di un grande impianto per la gestione, lo smaltimento e il recupero dei rifiuti urbani.
Un progetto da 40 milioni di euro che potrebbe rappresentare il miglior biglietto da visita per proporsi in altre città, magari anche a Roma. Con una mission ben chiara: dimostrare (anche ai nostri connazionali) che dai rifiuti non vengono fuori solo problemi di gestione e stoccaggio, ma anche risorse e materie prime importanti e immediatamente rivendibili a prezzi stellari.
Frantumare e recuperare i metalli preziosi da schede di computer e cellulari, ad esempio, frutta una fortuna: da 3.500 chili di schede elettroniche opportunamente trattate, possono uscire quaranta chili di metalli preziosi, con un valore medio al chilo di 20/22 mila euro. Non male per della spazzatura tecnologica che produciamo a ritmo impressionante!
Questo primo progetto di supporto finanziario SACE-Cdp-Fei con Iccrea e Banca Don Rizzo permetterà all’impresa siciliana di «acquistare nuovi macchinari per stare dietro alle crescenti richieste dei nostri clienti. Ma continueremo a costruire in Italia, garantendo nel contempo ai nostri clienti sparsi per il mondo l’assistenza e la gestione in loco degli impianti forniti».
Del resto, il processo di internazionalizzazione della Montalbano Recycling sembra galoppare molto più di quanto era nelle previsioni. «Guardiamo anche all’India», ammette Montalbano, «e speriamo di fare affari anche in Iran, ora che le barriere economiche sembrano essere meno rigide».